42^ Su e Giù ‘Sui sentieri del tempo’
Alzato il sipario sulla ‘Su e Giù’, corsa podistica non competitiva che si correrà domenica 15 novembre 2015, organizzata dal Gruppo Sportivo Virtus. Il tema dell’edizione numero quarantadue è “Sui sentieri del tempo”, un omaggio alle tradizioni popolari molisane. La serata di presentazione è stata un susseguirsi di emozioni, a partire dall’introduzione con l’attore campobassano Giorgio Careccia, il quale ha interpretato una poesia del poeta Antonio Manocchio, accompagnato dalla zampogna del musicista riccese Giuseppe ‘Spedino’ Moffa. Da lì il via alle premiazioni, intervallate da momenti di vera suggestione, come la presenza in sala di Armando Marinelli, titolare dell’omonima Fonderia Pontificia di Agnone, che ha consegnato al sodalizio campobassano una campana personalizzata per l’evento. Sul palco dell’auditorium dell’ex Gil, in scena del Diavolo di Tufara che, accompagnato dalle tradizionali comparse e suonatori, ha acceso gli animi degli esterrefatti spettatori con le sue caratteristiche movenze isteriche su ritmi antichi della tradizione. E poi ancora i riconoscimenti a tutte le pro loco ed associazioni che animeranno la mattinata della gara: Le ‘Ndocce di Agnone, le traglie di Jelsi, i mattacchini di Mirabello Sannitico, gli zampognari di San Polo Matese, la Polifonica Monforte di Campobasso, il Cenacolo culturale di Agnone, i Misteri di Campobasso e il diavolo di Tufara. Momento importante della serata è stato l’intervento di Ilaria Jovine, nipote de celebre scrittore Francesco, che ha parlato del profondo legame tra l’uomo e la terra, argomento questo che verrà trattato nel suo documentario in fase di lavorazione intitolato “C’era una volta la terra”. Saranno diverse le sorprese che attendono i partecipanti e i cittadini che, domenica 15 novembre, vorranno condividere un giorno di festa all’insegna dello sport più puro. In occasione della ‘Su e Giù’ è uscito anche il numero 77 del periodico del Gruppo Sportivo Virtus. A pagina 9 anche un articolo del direttore responsabile di CBlive, Giuseppe Formato, dal titolo ‘La Su e Giù, spot del capoluogo regionale’. Non c’è campobassano o cittadino di altro centro del Molise che nei quarantuno anni di storia non abbia preso parte alla ‘Su&Giù’, come partecipante o come spettatore, magari ad aspettare il proprio figlio o il proprio consorte all’arrivo ad accoglierlo per fare il ritorno a casa dopo una mattinata di sport e allegria. La manifestazione podistica di una delle società molisane più longeve, la Virtus Campobasso, resiste al tempo: quarantadue edizioni nel 2015 e tutte con lo stesso fascino. Anzi, a differenza di ciò che col tempo tende a logorarsi, la ‘Su&Giù’ è capace di trasformarsi e adattarsi alla tirannia degli anni che, inesorabilmente, trascorrono. Il fiume di persone che invade la città di Campobasso a novembre è il primo, tangibile, segno che la ‘Su&Giù’ è una delle poche realtà che, non solo resiste negli anni, ma che riesce per una mattina a trasformare positivamente il capoluogo di una regione, il Molise, che ha prestato oltremodo il fianco alla crisi nella speranza di uscirne il prima possibile. La corsa virtussina illumina il triste mese di novembre, generalmente freddo e uggioso, e lo fa sempre con senso di ottimismo e positività. Lo sport a Campobasso e in Molise significa anche ‘Su&Giù’: basti pensare che chi arriva in città dalla zona Nord è accolto dall’ormai famosa scritta: “Campobasso, la città della Su&Giù”. Un segnale questo che i cittadini, anche i meno sportivi, sentono propria questa kermesse, come un’immancabile caratteristica della propria città. La forza della ‘Su&Giù’ è dovuta anche al carattere non competitivo della manifestazione: sono tutti vincitori, è sufficiente tagliare il traguardo. A vincere, infatti, sono tutti coloro (e sono tanti) che, solitamente, conducono una vita sedentaria, ma che non rinunciano a indossare tuta e scarpette per percorrere Campobasso a piedi, come forse avviene soltanto la seconda domenica di novembre. La ‘Su&Giù’ ha corso in quarantuno anni ‘sui sentieri del tempo’, anche perché come in un timelapse gli autunni trascorrono, la città si sviluppa, ma il percorso della manifestazione offre sempre uno spaccato di quella Campobasso bella, antica e da valorizzare. E la ‘Su&Giù’, nel corso dei decenni, è stato uno degli spot più importanti per il capoluogo molisano: sono migliaia le persone che, grazie alla Virtus Campobasso, hanno potuto ammirare questa città in alcuni tra i suoi spaccati più caratteristici. Campobasso è anche la ‘Su&Giù’ e nemmeno i suoi padri fondatori nel 1973 avrebbero potuto immaginare tanta longevità, ma soprattutto mai avrebbero potuto soltanto minimamente sognare di stare per creare un evento sportivo, sociale e turistico, destinato a restare nella storia della ventesima regione d’Italia.